BASILICA SANT'ANTIOCO MARTIRE

Una storia millenaria

La chiesa è dedicata a Sant’Antioco Martire, patrono dell’isola e dell’intera Sardegna.
Un’antica tradizione ritiene che fosse un medico originario della Mauretania, corrispondente alle attuali Algeria e Marocco, vissuto all’epoca dell’imperatore Adriano, educato alla fede cristiana dalla madre, Santa Rosa.

Approdato nell’isola di Sulci, il santo avrebbe scelto di vivere in una spelonca, probabilmente all’interno della necropoli ipogea usata fin dall’età punica.

Qui, secondo il racconto, Antioco fu sorpreso dai soldati romani inviati ad arrestarlo, che però lo trovarono morto, il 13 novembre (dies natalis).
A parte la leggenda, il culto del santo è nato in tempi antichi e non si è mai spento nei secoli.

1200
d.c.

Esilio Antioco

1270
d.c.

sepolcro catacombe

5000
d.c.

Nascita prima chiesa

Una iscrizione incisa fra il VI e l’VIII secolo su una lastra di marmo celebra i lavori di abbellimento di un’aula (nella chiesa più antica o nella catacomba) in cui si trovava il corpus beati sancti Antioci.


Oggi è murata nella cappella a sinistra del presbiterio della cattedrale di Iglesias, Santa Chiara.
Il 18 marzo 1615, invece, si trovava nella catacomba, sull’altare nella Cripta storica, quando l’arcivescovo Francisco De Esquivel dispose di aprire la tomba sottostante, dove si dice che furono ritrovate le spoglie del santo.


Nella basilica si conservano una tibia, parti del bacino, una scapola e resti delle braccia.

Probabilmente presso la tomba del santo fu costruita una piccola memoria già nel IV-V secolo.
Sotto l’impero bizantino, fra il VI e il VII secolo venne edificato il martyrium, che doveva avere la forma di una croce greca, a bracci uguali, per analogia con altri santuari sardi coevi.

Nel 1089 i monaci di San Vittore di Marsiglia inclusero la chiesa nel loro patrimonio in Sardegna. Con un primo allungamento della navata centrale e l’aggiunta di due navate laterali la trasformarono in un edificio a croce latina.Un ulteriore ampliamento venne effettuato nel XVIII secolo, spostando la facciata, che fu ricostruita in stile tardo barocco.

Nei secoli la chiesa è stata oggetto di diversi studi e indagini archeologiche, che hanno permesso di riportare alla luce, in una delle campate della navata sinistra, alcuni sarcofagi in pietra e una vasca quadrata, forse usata per il rito del battesimo.

Nel 2019/2020 un intervento realizzato sotto la supervisione della Soprintendenza ABAP di Cagliari ha interessato i poli liturgici, il presbiterio con la reliquia del cranio del Santo, racchiusa in un’urna d’argento, la pavimentazione e il fonte battesimale, nell’ultima campata nella navata sinistra, abbellito dall’opera “Battesimo di Cristo” dell’artista Jacopo Scassellati.

La catacomba, invece, è sotto la giurisdizione della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Secondo il Nuovo Concordato del 1984 “Nei luoghi ad essa affidati nulla si può modificare senza il suo permesso; essa ha la direzione di qualunque lavoro da praticarsi e ne pubblica i risultati; stabilisce le norme per l’accesso del pubblico e degli studiosi nei sacri cemeteri ed indica quali cripte e con quali cautele si possono adibire per la santa liturgia”.
Pertanto. la Commissione sovrintende alla tutela e a tutti gli interventi scientifici e di manutenzione del monumento.
Dal 2019 al 2022 sono stati rifatti l’impianto elettrico e le passerelle per migliorare il percorso di visita.

www.catacombeditalia.va

La Basilica di S. Antioco rappresenta ancora oggi il cuore pulsante della fede dei credenti dell’isola sulcitana. La Santa messa viene celebrata quotidianamente e un gran numero di tradizioni e devozioni popolari trovano spazio durante il corso dell’anno. Particolarmente degne di nota le tradizioni della Settimana Santa, di origine spagnola, con l’emozionante rito de “Su Scravamentu” seguito dalla processione aux flambeau del venerdì Santo e “S’Incontru” la domenica di Pasqua; e ancora le tre feste dedicate al Santo Patrono: 15 giorni dopo la Pasqua, il 1 di Agosto, e il 13 Novembre (dies natalis), durante le quali un corteo di devoti in abito tradizionale accompagna a piedi, a cavallo o sulle “tracas”, i carri ornati di fiori e frutta trainati dai buoi, il simulacro e le reliquie del santo per le vie del paese, riccamente addobbate con “sa ramadura”, ossia tappeti di fiori ed erbe aromatiche.

INFO E CONTATTI
Basilica di Sant’Antioco Martire
Basilica di Sant’Antioco Martire Piazza Parrocchia 22, 09017 Sant’Antioco (SU) Per informazioni e prenotazioni:
Tel.: 0781 921887
basilicasantantioco@tiscali.it
ORARI ESTIVI VISITE CATACOMBE
Dal LUNEDì al SABATO

MATTINO:  Dalle 9.30 alle 12.00

POMERIGGIO: Dalle 15.30 alle 17.15

DOMENICA

MATTINO:  Dalle 11.00 alle 12.00

POMERIGGIO: Dalle 15.30 alle 18.30

ORARI INVERNALI VISITE CATACOMBE

Gli orari invernali per la visita delle catacombe sono suscettibili di modifiche per ragioni liturgico-pastorali. Si consiglia dunque, per conoscere l’orario aggiornato, di contattarci attraverso il numero o la mail sopraindicati, oppure di consultare le pagine social Facebook e Instagram dedicate alle catacombe.

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